Nelle terre selvagge della Costa della Spada sorge il villaggio di Phandalin, dove i coloni vivono sospesi tra speranza e timore. Dalle sue strade si scorge il Picco Gugliaghiacciata, una cima battuta dai venti e dalle bufere, la cui ombra cala lunga sulla regione.
Un giovane drago bianco ha preso dimora tra quei ghiacci. Il suo volo scatena valanghe e il suo respiro congela campi e sentieri, attirando predatori giù dalle montagne. Gli avventurieri sono chiamati a svolgere incarichi, stringere alleanze ed esplorare rovine dimenticate finché non saranno pronti a scalare la vetta e affrontare la creatura nel suo covo. I veri intenti del drago restano oggetto di sussurri e preoccupazioni.
Criovenn, scacciato dalle terre del nord, si è insediato tra le Montagne della Spada. Il drago rivendica la fortezza sul Picco Gugliaghiacciata, seminando morte e terrore. Intanto, diversi avventurieri giungono a Phandalin, ognuno con motivazioni diverse, ma uniti dal destino che li porterà a incrociare la minaccia del drago.
Il gruppo arriva a Phandalin e si divide per raccogliere informazioni, trovando la prima missione: avvertire due nani di un drago bianco che minaccia la regione. L’esplorazione porta alla scoperta di un antico tempio malvagio e a uno scontro con orchi, segnato però da una perdita dolorosa.
Tra la Collina dell’Onta e le caverne di Gnomenterra, gli eroi affrontano un mostro alato, convincono la guaritrice Adabra a mettersi al sicuro e scoprono un clan di gnomi divisi da un mutaforma. Diplomazia, ingegno e coraggio permettono di risolvere i conflitti e consolidare nuove alleanze.
Smascherato e sconfitto il mutaforma di Gnomenterra, la pace torna tra gli gnomi, che ricompensano il gruppo con i loro marchingegni. Subito dopo, la consegna di provviste al campo boscaioli rivela un pericolo sotterraneo: creature insettoidi e un tragico destino per Tibor Wester, fratellastro del borgomastro.
Bloccati sul tetto, gli eroi sfuggono agli ankheg e distruggono un feticcio del culto di Talos, spegnendo una maledizione. Sulla via del ritorno affrontano Criovenn, costringendolo alla fuga. La missione seguente li porta al ranch di Alfonse Kalazorn, liberato dagli orchi con l’aiuto di antiche reliquie gnomiche.
Gli eroi esplorano una canonica infestata, trovando un albero di Gulthiar e un sacerdote di Talos alla guida di orchi e creature vegetali. Dopo uno scontro durissimo e un agguato dei mutaforma, eliminano ogni minaccia, impedendo al culto di consolidare il proprio potere nel Bosco di Verdinverno.
Il culto di Talos lancia un assalto alla casa di Falco con Gorthok, il Cinghiale del Tuono. Gli eroi sconfiggono la creatura e, seguendo una mappa, individuano un rituale finale su un altopiano di monoliti. Con un ultimo sforzo abbattono i cultisti, riportando la pace nella regione dopo giorni di tempeste e tensioni.
La fortezza di Roccadascia deve diventare un rifugio sicuro per Phandalin, ma è infestata dai resti non morti dei suoi antichi abitanti. Gli eroi affrontano orde di ghoul e creature immonde, scoprendo segreti inquietanti del luogo e preparando il terreno per il recupero della rocca come baluardo difensivo.
Al primo piano della fortezza, i nostri eroi affrontano Vyldara, una banshee che aveva maledetto il luogo, e un nido di ragni giganti. Dopo scontri durissimi e la liberazione di ogni livello, la rocca di Roccadascia torna finalmente sicura e pronta ad accogliere, se necessario, gli abitanti di Phandalin.
Il gruppo recupera la leggendaria spada ammazza-draghi dal Colle del Drago, sconfiggendo un guardiano invisibile. La successiva missione li porta al santuario di Savras, infestato da orchi e ogre. Con un assalto notturno ben pianificato, gli eroi liberano l’antico tempio, mantenendo la parola data alla Gang del Baffo.
Un’antica magia di divinazione rivela il rifugio di Criovenn. I topi mannari mostrano il loro tradimento e vengono eliminati. Alla Torre delle Tempeste, lo spirito di un’elfa chiede aiuto contro Moesko, un anacoreta di Talos. Il nemico viene sconfitto, la maledizione spezzata e il faro purificato, ma le arpie attendono ancora.
Guidati verso la fortezza del Picco Gugliaghiacciata, gli eroi affrontano Criovenn in uno scontro finale epico. Tra gelo, artigli e furia draconica, la spada ammazza-draghi brilla nel colpo decisivo. Il drago cade e la pace torna nella regione, anche se nuove ombre si muovono nell’oscurità.
Il silenzio tornò a regnare sul Picco Gugliaghiacciata. La minaccia del drago era finita, e con essa si chiudeva il ciclo di distruzione e paura che aveva vessato la regione.
La pace e l’ordine potevano finalmente tornare nelle terre attorno a Phandalin.
Ma, come spesso accade, nuove ombre già si muovevano nell’oscurità, in attesa del momento giusto per farsi avanti…