Il cielo si coprì di nubi tempestose mentre il gruppo faceva ritorno al casino di caccia di Falco, determinato a concludere la missione e assicurarsi che la regione fosse davvero al sicuro. Ma quelle nuvole non erano solo un presagio: all’arrivo, gli eroi scorsero un nuovo gruppo di orchi pronto a scatenare un assalto contro la dimora.
Non ci fu tempo per discutere o pianificare: il gruppo si gettò direttamente nella battaglia, mentre i cultisti di Talos evocavano una mostruosità imponente.
Dal cielo squarciato dai fulmini si manifestò Gorthok, il Cinghiale del Tuono: un’enorme creatura, ricoperta di scintille elettriche e pura furia primordiale, che abbatteva le palizzate del maniero con la sola forza del suo corpo.
Lo scontro fu brutale: Falco fronteggiò la banda di orchi mentre i nostri eroi affrontavano la bestia. Elfeder richiamò i poteri della natura per contrastare l’energia elettrica di Gorthok, Tiamantha trovò il coraggio di avvicinarsi per colpire nei punti vitali, e Arcibaldo sfruttò ogni spiraglio per attacchi rapidi e letali.
La strategia vinse sulla forza bruta, e alla fine Gorthok crollò, sconfitto.
Il maniero era salvo e Falco, colmo di gratitudine, giurò eterna riconoscenza al gruppo. Ma la lotta contro il culto di Talos era tutt’altro che conclusa: una mappa, rinvenuta sul corpo di un anacoreta nella canonica, indicava un luogo misterioso, l’ultima tessera di un mosaico oscuro.
Guidati dalla mappa, gli eroi si avventurarono verso una collina isolata, sorvegliata da un cerchio di antichi monoliti. Lì, alla luce pallida del crepuscolo, due figure grottesche danzavano attorno a un rituale, accompagnate da un manipolo di piccoli seguaci che saltellavano in estasi.
Era chiaro: il cuore del culto di Talos stava battendo lì, e bisognava spegnerlo.
La battaglia fu intensa: i cultisti si lanciarono con furia disperata, protetti da un turbine di energia elementale. Ma i nostri eroi, temprati da mille scontri, opposero una determinazione incrollabile. Con un lavoro di squadra impeccabile, neutralizzarono i ritualisti e dispersero ogni superstite.
Quando l’ultimo eco del combattimento si spense, la collina tornò silenziosa. Il rituale era stato interrotto, il culto di Talos smantellato e la regione, per la prima volta dopo giorni di tempeste e paura, tornava a conoscere un barlume di pace.
La sera calò serena, quasi in contrasto con la tensione vissuta fino a pochi istanti prima. I nostri eroi, stanchi ma soddisfatti, si accamparono ai piedi della collina. Le stelle tornarono a brillare sopra di loro, mentre un vento leggero, libero da tempeste, portava con sé il profumo della vittoria.
Per ora, la tempesta era passata.