Per rendere ogni partita di Vampire: The Eternal Struggle ancora più immersiva ho creato, con la stampante 3D, accessori personalizzati che sostituiscono i segnalini tradizionali.
Le gocce di sangue diventano veri token a tema, l’Edge prende forma fisica e il tavolo da gioco assume un’estetica gotica coerente con l’ambientazione del Mondo di Tenebra.
Questi oggetti non sono solo scenografici: rendono il gioco più leggibile, ordinato e coinvolgente.
Il cuore della mia collezione: un set di pool token a forma di goccia di sangue accompagnati dall’Edge rappresentato da una mano scheletrica.
Le gocce: stampate in diversi colori (nero, rosso, blu, verde, bianco, trasparente…), sostituiscono i segnalini anonimi con qualcosa di immediatamente leggibile e tematico.
La mano Edge: un piccolo “trofeo” che passa di giocatore in giocatore, simbolo visibile del potere al tavolo.
Insieme creano un kit personale che ogni Methuselah può usare per distinguere la propria riserva di sangue e seguire con più enfasi il flusso della partita.
Per chi vuole il massimo dell’atmosfera: un set interamente dark, con teschietti come pool e la mano scheletrica come Edge.
Ogni Methuselah gestisce la propria riserva di sangue sotto forma di piccole ossa.
L’Edge circola come un trofeo macabro, rafforzando la tensione politica e il tono gotico di VTES.
Una variante alternativa ai segnalini di sangue: teschietti tridimensionali, disponibili in più colori (grigio, traslucido, blu, rosso).
Ogni cranio rappresenta un punto di pool, trasformando la riserva di sangue in una pila di piccole ossa minacciose.
Perfetti per chi vuole sottolineare il lato più oscuro e macabro del gioco.
L’impatto visivo sul tavolo è forte: il pool diventa un vero cimitero personale che si svuota man mano che la partita avanza.
Oltre alla mano, ho creato una variante dell’Edge a forma di teschio.
Un simbolo diretto, evocativo, che mette al centro il destino di chi detiene il controllo.
Associato alle gocce rosse, diventa un elemento scenografico fortissimo, perfetto come “pezzo centrale” del tavolo.
Un modo alternativo, ma altrettanto tematico, per marcare l’equilibrio precario di potere in ogni partita.