Setta occulta devota all’elemento acqua, con attività concentrate lungo il fiume Dessarin e in altre zone costiere o fluviali. I membri, noti come Adepti dell’Onda o Profeti dell’Acqua, venerano il potere mutevole e inarrestabile delle correnti, delle maree e delle tempeste marine. La loro iconografia comprende simboli di onde stilizzate, spirali e conchiglie. Le pratiche rituali si svolgono in grotte allagate, santuari costieri o imbarcazioni consacrate, spesso accompagnate da sacrifici simbolici o reali alle profondità. L’organizzazione è strutturata in circoli guidati da figure carismatiche, con gerarchie basate su fedeltà e capacità di dominare le forze acquatiche. L’accesso è consentito solo a iniziati, e le sedi sono protette da acque pericolose o passaggi sommersi.
Dopo aver messo a ferro e fuoco la Fortezza di Rivergard, il gruppo si è dileguato nella notte, ma non ha abbandonato subito il campo. All’alba, nascosti tra le ombre delle rive, hanno osservato le conseguenze del loro colpo. Le mura annerite raccontavano di distruzione, ma lo spiegamento di forze all’interno non si era assottigliato: nuovi presìdi, soprattutto umanoidi acquatici, pattugliavano con fare sospetto. I prigionieri liberati la notte precedente avevano parlato di un “tempio” sotterraneo, raggiungibile da una galleria sorvegliata che si apriva nel porticciolo. Lì sotto, forse, si celava il vero cuore del Culto dell’Onda Schiacciante.
Terminata l’osservazione, gli eroi hanno preso la via di Red Larch per riferire del duro colpo inferto ai pirati. Ma la strada del rientro ha riservato insidie: nella notte, tra la foschia e il vento delle Colline Sumber, una coppia di giganti delle colline li ha sorpresi, brandendo tronchi come clave. Lo scontro è stato breve ma brutale: la forza cieca dei colossi ha messo a dura prova ogni difesa, ma infine i giganti sono caduti. Stanchi e contusi, il gruppo ha proseguito in marcia forzata, senza più possibilità di riposo.
Quando le sagome familiari del villaggio sono apparse all’orizzonte, il cuore si è stretto: colonne di fumo si levavano in cielo. Red Larch era stata colpita due volte nella stessa notte: prima l’assalto di segugi infuocati, respinti con fatica, poi l’attacco dall’alto di cavalieri alati, che hanno lanciato ordigni incendiari e lasciato un monito infuocato: “Non potrete nascondervi a lungo.”
La fucina di Tantur, l’armeria di Ironhead e il negozio di Vallivoe giacevano in rovina, insieme a diverse abitazioni. Tra le macerie, Haeleeya dell’Enclave di Smeraldo ha raccontato di aver seguito le tracce della bestia infernale che aveva attaccato il gruppo giorni prima, fino alle Colline Sumber. Lì, strane voci parlavano di un nuovo circolo druidico che stava radunando i druidi locali per compiere il rituale del Gigante di Vimini, un falò purificatore destinato a bruciare il male dalla valle.