Gli automi meccanici che proteggono Passo Serrato sono stati creati da una gnoma inventrice di nome Yngrid Yngranaggi, che ha da poco deciso di diventare lei stessa un essere meccanico. Ha avviato una serie di procedure per sostituire parti del suo corpo con altre meccaniche create nel suo laboratorio. Durante questo processo, Yngranaggi ha perso ogni sentimento di compassione ed empatia per i suoi concittadini.
I suoi compagni inventori l’hanno esortata a fermarsi, ma lei si è rifiutata. Quando la milizia cittadina ha provato a portarla via dal laboratorio, Yngranaggi ha scatenato i suoi automi sulla popolazione di Passo Serrato, provocando molte morti. I sopravvissuti sono fuggiti dall’insediamento, rifugiandosi in una vicina rete di tunnel e caverne del Sottosuolo. Poi, hanno sigillato magicamente le porte di Passo Serrato per impedire agli automi di allontanarsi dalla cittadina.
Nelle ultime settimane, Yngranaggi è stata occupata dalla sua meticolosa trasformazione in una macchina, e i residenti hanno utilizzato questo tempo per cercare avventurieri disposti ad aiutarli a riprendersi la città.
La sindaca di Passo Serrato, Daereth Dattilo, chiede agli avventurieri di infiltrarsi nella cittadina e recuperare la chiave di sicurezza vista l’ultima volta tra le mani di Yngrid Yngranaggi. Se utilizzata per attivare un dispositivo di sicurezza nel laboratorio di Yngranaggi, la chiave disattiva in modo definitivo gli automi, rendendoli innocui. Come affrontare Yngranaggi è una scelta che spetta ai personaggi.
«Salve, agenti. Abbiamo ricevuto notizie che la cittadina svirfneblin di Passo Serrato ha bisogno del vostro aiuto. Yngrid Yngranaggi, un tempo incaricata della sicurezza della città, ha rivoltato gli automi meccanici contro la popolazione.
Se deciderete di intraprendere questa missione, dovrete infiltrarvi a Passo Serrato, recuperare la chiave di sicurezza e usarla per disattivare gli automi. Siete anche autorizzati a impedire a Yngrid Yngranaggi di provocare ulteriori danni alla cittadina.
Intanto andate dalla sindaca della città, Daereth Dattilo. Vi sta aspettando nelle grotte fuori dalle porte di Passo Serrato. Buona fortuna, agenti.»
Meera convoca il gruppo con urgenza: la città svirfneblin di Passo Serrato è caduta nelle mani dei suoi stessi guardiani meccanici, ribellatisi sotto la guida della loro creatrice, Yngrid Yngranaggi.
Con lei, questa volta, c’è un nuovo agente: Merean, mercante affabile e abile nelle trattative, ma afflitto da una misteriosa “malattia magica” che lo fa scomparire senza preavviso, per poi riapparire ricoperto di sangue e senza alcun ricordo di quanto avvenuto. La sua presenza solleva dubbi, ma Meera non offre spiegazioni.
Il gruppo lascia Waterdeep a cavallo, diretto a un accesso sotterraneo poco fuori città. Dopo ore di marcia, si cala nelle profondità del Sottosuolo, percorrendo gallerie buie dove creature ostili mettono alla prova la loro prontezza.
Attraverso corridoi e caverne, raggiungono un accampamento di sfollati guidati dalla sindaca Daereth Dattilo. Il loro racconto è cupo: gli automi, un tempo protettori, hanno massacrato la popolazione. Daereth chiede di recuperare la chiave di disattivazione, ultima speranza per riconquistare la città.
Mentre Meera resta con gli sfollati, gli agenti si avviano verso Passo Serrato. L’ingresso è insolitamente silenzioso: una quiete sospetta. Per muoversi velocemente, scelgono il sistema di carrucole sospese usato per il trasporto merci, oscillando a quaranta metri sopra un mare di magma incandescente. Un incontro ravvicinato con una pattuglia di automi è evitato solo grazie alle magie di occultamento di Emy e Lamaca.
Giunti alla fonderia, a pochi metri dal laboratorio di Yngranaggi, trovano la porta sorvegliata da un automa sentinella in grado di percepire oltre l’invisibile. Il tentativo di distrarlo fallisce: l’allarme è lanciato e il costrutto attacca.
Il combattimento è feroce: Khùm regge gli assalti mentre gli altri concentrano i colpi sulle giunture. In pochi secondi il guardiano è ridotto a rottami. Ma mentre il gruppo si riorganizza, Merean svanisce nel nulla, lasciando solo un vuoto improvviso dietro di sé. Nessuno sa dove sia finito.
Nella camera di Yngranaggi, al piano superiore del laboratorio, trovano la chiave di disattivazione. Ma prima che possano esultare, un bagliore meccanomagico rivela la padrona di casa: Yngrid, il corpo ormai quasi interamente trasformato in un costrutto, li affronta con una voce metallica e minacciosa. Lo scontro è breve ma intenso: ferita, si dissolve nel nulla.
In realtà, si è teletrasportata all’Osservatorio sospeso, armata con le sue creazioni, incluso un zaino sbuffa-fiamma per il volo. La sua voce risuona amplificata: «Avete interferito abbastanza. Ora brucerete.»
Il rumore crescente di un reattore annuncia il suo ritorno. Intanto, le pattuglie di automi stanno convergendo verso il laboratorio.
Gli agenti usano la chiave sul dispositivo di disattivazione d’emergenza: un crepitio elettrico percorre l’aria e gli automi crollano, inerti. Ma Yngrid piomba su di loro in un turbine di fuoco e metallo. Le sue armi incorporate e il campo di forza la rendono quasi invulnerabile.
Lo scontro è durissimo: Khùm para colpi micidiali, Lamaca e Emy cercano aperture, Anistirc sfrutta ogni occasione per colpire i dispositivi. La fortuna, unita alla determinazione, fa breccia nelle sue difese: i suoi sistemi collassano, il campo si spegne e un’esplosione lascia al suo posto solo un cratere fumante.
La vittoria è breve. Gli automi, si rendono conto, servivano a difendere Passo Serrato da orde di grick, mantoscuri e altre creature che infestano le gallerie circostanti. Senza sentinelle e vedette, nulla trattiene la marea di mostri.
In pochi minuti, gli agenti sentono il rumore della carica. Ricordano allora i pannelli di controllo nel laboratorio di Yngrid. Ci sono tre moduli: alimentazione, programmazione e accensione.
Emy si lancia sul primo, mentre Lamaca e Anistirc difendono la porta, con Khùm pronto a coprirli. L’alimentazione viene ripristinata, ma le creature già sfondano l'ingresso.
Il secondo pannello, la programmazione, imposta gli automi per la difesa della città. Negli appunti, scoprono tentativi di Yngrid di usarli per colpire avversari personali. Intanto, la pressione sulle difese cresce: Anistirc abbatte un grick, Khùm resiste con lo scudo, Lamaca combatte fino all’ultima goccia di energia magica, prima di passare al corpo a corpo.
Il terzo pannello è il più ostico: Emy è sotto pressione, Khùm corre ad aiutarla, mentre Lamaca viene travolta e immobilizzata da una creatura strisciante. La situazione sembra perduta, quando Khùm trova la sequenza corretta: gli automi si riattivano. Ma il riavvio richiederà minuti che il gruppo non ha.
Proprio mentre Lamaca sta per cedere e le creature si riversano all’interno, un boato metallico scuote il laboratorio: due enormi mani meccaniche afferrano i mostri all’ingresso e li scagliano lontano.
Dall’interno del gigantesco automa, una voce allegra: «Meno male che sono arrivato in tempo!»
È Ignus Silex, inventore locale, rimasto nascosto in attesa del momento giusto. Con la caduta di Yngrid, ha intuito che i tempi per intervenire erano maturi, guidando gli automi riattivati per ripulire la città. Passo Serrato è di nuovo sicura.
Poco dopo, tra i festeggiamenti degli svirfneblin, si scopre che Ignus è il marito della sindaca Daereth Dattilo. La rivelazione getta un’ombra di malinconia su Anistirc, che fino a quel momento aveva nutrito un tenero interesse per la sindaca. Il viaggio di ritorno a Waterdeep per lui sarà accompagnato non solo dal sollievo per la missione compiuta, ma anche da un silenzioso dolore personale.
Riepilogo
❌ Il Mistero di Melmoscura
✅ La Mossa Stigia
✅ Puntare alle Stelle
✅ Prigioniera n°13
✅ Ingranaggi Selvaggi