All’insaputa di tutti, eccetto di un’accademica caduta in disgrazia, il Museo di storia naturale di Varkenarx è in grave pericolo. Durante un recente scavo nella vicina Melmoscura, un gruppo di archeologi ha rinvenuto un oggetto misterioso: la pietra di Melmoscura. La verità è ben più inquietante: si tratta dell’uovo di una creatura occulta prossima alla schiusa.
La dott.ssa Cassee Dannell, brillante antropologa, ha costruito la propria carriera studiando popoli e culture della regione, nascondendo però un forte interesse per l’occulto. Dopo il dottorato, è diventata docente universitaria e scienziata sul campo, partecipando a numerosi scavi.
Durante la spedizione a Melmoscura, ha individuato l’oggetto: una gemma verde chiaro, ovale e attraversata da crepe, che non appartiene ad alcuna civiltà conosciuta. Più lo studiava, più temeva fosse pericoloso. Tentò di farlo isolare, ma la scoperta attirò l’attenzione del museo, che lo acquistò e lo trasferì rapidamente nelle sue sale.
Convinta che l’uovo si schiuderà a breve, Dannell ha tentato di rubarlo per sigillarlo, ma è stata sorpresa, licenziata e screditata. Ora, con la mostra in apertura e l’incubazione quasi completata, l’unica speranza per fermare la creatura è che un gruppo di agenti riesca a infiltrarsi nel museo, sottrarre l’uovo e consegnarlo a lei perché lo neutralizzi, prima che liberi l’orrore al suo interno.
«Salve, agenti. Il Caveau Aureo ha saputo che l'uovo di un orrendo essere occulto è stato scambiato per un oggetto storico e sta per essere esposto al Museo di Storia Naturale di Varkenarx. L'antropologa Cassee Dannell ha cercato di mettere in guardia i funzionari dall'uovo, noto come pietra di Melmoscura, ma nessuno le ha creduto.
Noi invece le crediamo e sappiamo che, se si schiude, in molti moriranno, o peggio.
Se deciderete di intraprendere questa missione, dovrete infiltrarvi nel museo, rubare l'uovo e riportarlo alla dottoressa Dannell, che lo neutralizzerà. Non c'è tempo da perdere: l'uovo potrebbe schiudersi da un momento all'altro.
Intanto andate dalla dottoressa Dannell. Buona fortuna, agenti.»
La città li accoglie con nuvole basse e una pioggia sottile che trasforma le strade lastricate in specchi scuri. Le torri del Museo di Storia Naturale si stagliano all’orizzonte, illuminate da lampioni che gettano una luce dorata e fioca. L’interno è un santuario del sapere: sale ampie, soffitti alti, odore di pergamena e legno antico.
Il gruppo si ferma al banchetto informazioni, accolto da un draconide dalla voce cavernosa. È in quel momento che un halfling, muovendosi con una precisione inquietante, si avvicina e porge una pergamena a Thok. Sguardi sospettosi passano da un membro all’altro, finché la pergamena non finisce nelle mani del draconide.
Alla lettura del nome Cassee Dannell, il draconide si irrigidisce e abbassa la voce: “Non è più ospite gradita. Le guardie verranno informate.” L’atmosfera cambia: gli sguardi curiosi dei visitatori diventano frettolosi, e un mormorio si diffonde come una corrente sotterranea.
Dopo un confronto acceso con una guardia halfling che non intende lasciar passare nulla, la banda si ritira. La pioggia continua a cadere mentre raggiungono la locanda Penna dei Saggi, un luogo raccolto, con un camino acceso e l’odore di cera e tè caldo.
In una stanza privata li attende Cassee Dannell. La sua figura è quella di una studiosa abituata a lottare contro lo scetticismo: occhi attenti, mani nervose che sfogliano appunti. Spiega senza mezzi termini che la pietra è in realtà un uovo, e che se dovesse schiudersi, le conseguenze sarebbero disastrose. Fornisce al gruppo la pianta del museo, le postazioni di guardia, e biglietti per il gala serale.
Selina approfitta delle ore restanti per fare pressione sull’amministrazione cittadina, cercando di ottenere vantaggi o informazioni supplementari — non sempre con metodi sottili.
Il museo, quella sera, è un tripudio di luce e lusso: lampadari scintillanti, velluti e cristalli, il mormorio sommesso degli ospiti, intervallato da risate controllate. L’Ala delle Gemme è chiusa al pubblico in attesa del grande momento, ma Lamaca trova una porta a scomparsa che nasconde un corridoio di servizio diretto alla sala.
Il piano, però, vacilla subito: Selina decide di agire d’impulso, attirando l’attenzione delle guardie e finendo arrestata insieme a Lamaca. Khùm tenta un ingresso laterale, ma viene intercettato da una donna elfa, elegante e autorevole, che lo respinge con fermezza.
Approfittando della distrazione, Thok scatta. La sua stazza impone il silenzio agli ospiti e il terrore alle guardie: in pochi passi è al piedistallo, afferra la pietra e scatena l’allarme. Sirene magiche si accendono, e un’onda di guardie converge nella sala.
Nel caos, Thok passa la pietra a Khùm, ma è Lamaca, da fuori, a inviare un messaggio mentale: “Lanciami la pietra!” Il nano esegue, e la pietra atterra ai piedi della maga, che scompare tra la folla. Il respiro sembra distendersi: l’oggetto è in mani sicure… per ora.
A casa della dottoressa, Emy e Anistirc lavorano per sigillare l’uovo in un guscio di cristallo. Il resto della banda si disperde per ridurre i rischi. Ma la calma dura poco: la notizia dell’arresto di Thok e Selina arriva rapida.
Quando Emy e Lamaca perlustrano la caserma, scoprono che i due non sono più lì. Sono stati rapiti da una banda rivale, interessata alla pietra per rivenderla al mercato nero.
Nel covo, Thok viene picchiato, Selina tenuta sotto tiro. Le minacce sono chiare: o rivelano dove si trova la pietra, o lei morirà. Nel frattempo, Emy e Lamaca seguono piste e voci fino a rintracciare il rifugio, ma i rapitori sono già in movimento, diretti verso la casa di Dannell.
Davanti alla residenza, la tensione è palpabile: la dottoressa e Selina in ostaggio, i rivali armati e pronti a colpire. “Consegnate la pietra, o muoiono.” Non c’è tempo per trattative: la banda attacca.
La scena esplode in un turbine di magia e acciaio. Thok cade privo di sensi, Selina è ferita gravemente, e le incantatrici vengono immobilizzate. I rivali strappano la pietra dal guscio di cristallo: una luce verde malata pulsa dall’interno, lasciando intravedere la creatura che si agita.
Senza una parola, i nemici scompaiono nei vicoli. A ogni passo che si allontana, l’eco della loro fuga si intreccia con un suono più lento, più pesante: il campanile di Varkenarx inizia a scandire i dodici rintocchi della mezzanotte.
Con ogni colpo, la consapevolezza cala come una lama: il tempo è scaduto.
La casa di Dannell è immersa nel silenzio, interrotto solo dal respiro dei feriti. La prima missione del Caveau non termina con un trionfo, ma con un fallimento… e con un pericolo ormai libero nel cuore della notte.
Riepilogo
❌ Il Mistero di Melmoscura