Guidati dalle informazioni di Harburk, gli avventurieri raggiungono il presunto rifugio dei banditi: una struttura grezza, addossata a una parete di roccia, avvolta da un silenzio che non appartiene a nessun luogo vivo. Un uomo è seduto contro la pietra, il capo chino come in un sonno innaturale. Poco distante, un carro semisepolto nella polvere attira l’attenzione: la sua presenza sembra quasi una trappola lasciata in bella vista.
Mentre uno degli eroi si avvicina al carro, un altro tenta di immobilizzare il presunto dormiente… ma il contatto squarcia l’illusione. La pelle dell’uomo è fredda e grigia, gli occhi vuoti, e un odore di carne in putrefazione si alza nell’aria.
Dal carro, un ringhio profondo scuote il silenzio: una gabbia rinchiude un orso emaciato, che si scuote in preda a una fame disperata. Dal buio della caverna alle spalle, altri cadaveri animati emergono, contorti in movimenti che sfidano la natura stessa.
La battaglia è rapida e feroce. Colpi di lama e scintille di magia fendono l’oscurità, mentre l’eco dei ruggiti e delle urla sovrasta il battito del cuore. Alla fine, i non-morti giacciono inerti e l’orso, sedato e risparmiato, viene liberato dalla sua agonia.
All’interno della caverna, il suolo è un mosaico di ossa spezzate e macchie scure. Tutto parla di una malattia misteriosa, forse soprannaturale, che ha trasformato i banditi in abomini. Tra i resti, gli eroi recuperano la refurtiva di viaggiatori scomparsi, segno che il male qui ha radici profonde.
Tornati a Red Larch, il rapporto con Harburk è grave e asciutto: qualcosa sta infettando la valle. Consultando la mappa delle segnalazioni, scelgono una nuova meta: la Caverna delle Rocce Gocciolanti.
Le Colline Sumber li accolgono con un vento che sembra sussurrare parole spezzate. All’ingresso della grotta, impronte recenti si confondono: alcune entrano, altre fuggono. Dentro, il suono ritmico delle gocce che cadono dalle stalattiti crea un’ipnosi fragile, spezzata solo dall’oscurità.
Quando le torce fendono le ombre, una nube di uccelli stigei si leva in volo: ali nere, grida stridule e artigli che lacerano l’aria. La caverna, fino a un momento prima silenziosa, esplode nel caos della lotta.