Questo livello si estende lungo le rive del Fiume Sargauth, un corso d’acqua sotterraneo che serpeggia attraverso antiche rovine naniche e gallerie naturali. È una regione contesa, dove la Legione di Azrok, un esercito hobgoblin organizzato e determinato, si scontra con le forze della Casa Auvryndar, drow devoti alla Regina Ragno e ai suoi demoni.
Nascosta fra le tenebre si trova anche Skullport, la segreta Città del Teschio: un rifugio per criminali, mercanti senza scrupoli e poteri occulti. Il livello offre numerose vie d’accesso, sfide politiche, scontri con creature aberranti e l’opportunità di stringere alleanze o farsi nemici in un ambiente intriso di pericoli e misteri.
Dopo aver spezzato l’incantesimo della runa elettrica, sigillo che impediva l’accesso ai livelli inferiori, gli avventurieri si trovarono davanti a un mondo diverso: un labirinto di catacombe naniche impregnate dell’odore del Fiume Sargauth e della muffa dei secoli.
Il silenzio era interrotto solo dal fruscio dell’acqua e dal suono dei loro passi sulle lastre antiche. Qui le ossa dei Melairkyn, i nani che un tempo avevano dominato queste profondità, riposavano accanto a portali dormienti e altari dedicati a Dumathoin, il dio dei segreti sepolti.
Il gruppo esplorò le rovine naniche, attraversando corridoi decorati da bassorilievi erosi dall’umidità, raffiguranti antichi artigiani e re del passato.
Trovarono un bastone spezzato in tre pezzi e un globo di cristallo trasparente incisi con rune dimenticate, nonché una statua del dio Gond, simbolo di antiche invenzioni.
La pace apparente fu spezzata dall’assalto di abomini tentacolari nascosti fra i detriti: bestie deformi abbattute dalla furia di Asdra e dalle arti mistiche di Gniomio.
Più avanti scoprirono catacombe piene di scheletri e un laboratorio abbandonato, prova di rituali ormai dimenticati, dove l’aria era carica di un’aura magica instabile.
Seguendo antiche tracce, giunsero a un portale nanico con l’effige di Dumathoin, aperto solo quando Lorelain vi inserì una gemma trovata in precedenza.
Oltre il passaggio, un tempio profanato: bassorilievi di Dumathoin erano stati sfregiati e coperti dai simboli di Casata Auvryndar, drow fedeli a Lloth. Le ragnatele pendevano come drappi mortuari, e un cerchio rituale in lingua abissale vibrava di energia oscura.
In una camera secondaria, un drow incatenato stava per essere sacrificato, mentre ragni giganti e un demone presidiavano l’area.
La battaglia fu brutale: Ordak e Erevan caricarono in prima linea, Asdra lanciò scariche dalla sua lancia e Lorelain invocò il potere degli antenati, mentre Gniomio avvolgeva l’area in fiammate arcane. Alla fine, il tempio fu purificato, ma non senza lasciare segni profondi sulle loro vite.
In una prigione sotterranea, gli eroi liberarono:
Lurrash, un hobgoblin fiero, che li guidò verso la sua gente, la Legione di Azrok;
Marta Moonshadow, un'elfa del sole privata del suo focus arcano e morbosamente attratta dalla società dei drow.
L’area era segnata da sale di tortura, da un portale rituale in abissale usato per le prove dei maschi drow e da reliquie minori che testimoniavano il culto perverso di Lloth.
Più avanti, in un’area di scavi, trovarono bozzoli con statue di nani minatori pietrificati, un martello e uno scalpello rituale, oltre a una vena di pirite, scambiata inizialmente per oro.
Fu in questa fase che Lorelain recuperò una nuova armatura e un anello con chiavi, mentre Ordak ricevette il pugnale Flagello, intriso di veleno.
Mentre gli avventurieri discendevano, un’altra storia si intrecciava con la loro: quella di Elibolg, guerriero dalla furia primordiale e dall’ascia chiamata Diplomazia.
Guidati da una poesia incisa nella pietra in stile marinaresco, attraversarono il Fiume Sargauth grazie agli incantesimi di cammino sulle acque di Asdra.
Una caverna infestata da demoni Barlgura sbarrava il passaggio, ma la potenza combinata del gruppo ebbe la meglio.
All’interno trovarono uno scheletro di pirata con una spada arrugginita; inserendo la lama in una fessura nascosta, liberarono un forziere pieno di monete e gemme, tra cui una bottiglia di vetro ossidiana, una collana di pelle e cinque agate.
Fu in questa fase che incontrarono Elibolg, che si unì a loro, portando la sua forza bruta e la sua sete di vendetta.
Dopo un lungo cammino attraverso tunnel sorvegliati, giunsero al cospetto di Azrok il conquistatore e della regina Lurkana.
La Legione di Azrok, potente esercito hobgoblin, combatteva contro l’influenza dei drow e manteneva un fragile equilibrio di potere sul livello. Gli avventurieri prestarono giuramento formale di alleanza, ottenendo informazioni cruciali: il Pugnale della Vista Cieca, artefatto che donava a Azrok una sorta di vista sovrannaturale, era stato rubato da duergar della casata Ironeye e poteva trovarsi a Skullport.
Le loro indagini li portarono anche davanti alle Megere del Sargauth, che tentarono di ammaliarli ma furono costrette a rivelare la verità: il pugnale era a Skullport.
Attraversando il fiume su una gondola spettrale guidata da uno scheletro animato, raggiunsero Skullport, un luogo dove torri di guardia, mercati clandestini e taverne pericolose dominavano l’ambiente.
Incontrarono una bambina goblin in cerca della sua bambola e un mercante ambiguo, da cui ottennero un otre magico e informazioni sul pugnale. Gniomio sfruttò la sua magia per smascherare truffatori e rintracciare la "maga dei topi", una figura inquietante che confermò la presenza dei duergar Ironeye come responsabili del furto.
La tensione con la criminalità locale culminò in scontri con scheletri minotauri e un acceso conflitto con le guardie di una taverna sorvegliata da due minotauri viventi, da cui scamparono per poco.
Le informazioni li condussero al cuore del potere: un mind flayer che manipolava eventi e persone.
Con l’aiuto di Lurkana, scatenarono un diversivo e attaccarono il mostro. La battaglia fu dura: la mente del mind flayer piegò la volontà di Elibolg, costringendolo ad attaccare i suoi stessi compagni, mentre divoracervelli e goblinoidi si riversavano nella sala.
Nonostante le perdite, la loro determinazione prevalse. Con il nemico abbattuto, Skullport perse uno dei suoi più oscuri burattinai.
Lurkana li informò che un mercante demoniaco trafficava bambini goblin. Gli eroi lo affrontarono e, grazie alle arti arcane e alla forza del gruppo, lo scacciarono definitivamente.
L’ordine tornò parzialmente a Skullport e Lurkana li ricompensò, aprendo loro la strada verso i livelli inferiori.
Ma la pace durò poco: nuovi pericoli, nuove minacce e nuovi dilemmi li attendevano. Il livello 3 era completato, ma la profondità del Dungeon del Mago Folle non aveva ancora mostrato tutto il suo orrore.
Dopo aver eliminato il mind flayer e scacciato il mercante demoniaco, gli eroi lasciarono Skullport così com’era: una città corrotta, instabile e dominata da un equilibrio precario di potere. Non l’avevano conquistata, né trasformata, ma avevano spezzato solo alcune delle sue catene più oscure.
Con l’appoggio di Lurkana e la Legione di Azrok, scesero verso i livelli inferiori, dove nuove minacce li attendevano: fiumi avvelenati, territori ostili e creature sconosciute. Il Livello 3 era stato esplorato, ma il dungeon del Mago Folle continuava a sussurrare promesse di follia e pericolo.