Nel cuore profondo e oscuro di Sottomonte, un livello antico e temuto si erge come santuario di misteri e poteri arcani. È un dominio segnato da forgiatori di ferro e incantatori dell’ombra, teatro di conflitti tra fazioni sanguinose e abitato da creature alterate dalla magia e dall’ambizione. Tra le sue vaste sale, statue e simboli arcani si mescolano a macchinari di potenza sinistra, mentre trappole letali e forze oscure attendono gli audaci che osano varcare le sue soglie.
Attraverso i meandri oscuri e le camere di pietra levigata, i nostri eroi raggiungono l’ingresso di un castello antico, custode di segreti e fiamme ardenti. Qui, il loro arrivo è accolto da due giganti di fuoco, colossi infuocati capaci di scagliare blocchi di metallo come se fossero pietre, e da un manipolo di hobgoblin spietati e disciplinati. La diplomazia si spezza nell’istante in cui Elibolg si lancia all’assalto, scatenando un violento scontro in cui la furia e la resistenza dei giganti mettono a dura prova la loro volontà e la loro carne.
Quando la battaglia volge al termine, affaticati e sanguinanti, i guerrieri sono condotti dinanzi a Dominio Incoronato, signore della guerra hobgoblin, figlio ribelle del potente Azrok. Uomo di ardente ambizione, brucia di desiderio di potere e disprezzo verso il padre, e rivela il suo oscuro disegno: radunare un esercito per conquistare e distruggere, per incendiare le foreste elfiche e sterminare i drow, lasciandoli solo se i nostri eroi ne stermineranno ogni traccia. Intorno a lui, una sorta di medusa volante, un flumph, tenta di guidare un giovane scultore sulle vie della ragione, ma invano.
Avanzando tra corridoi ornati di colonne e misteriose porte, il gruppo scopre una stanza in cui un pianoforte suona da sé, e una coppia danzante incanta con movenze spettrali. La quiete è spezzata dalla furia di un drago blu, Egisto, che si scaglia con forza devastante, seguito dalla moglie che, con ardore pari, si unisce al tumulto. La battaglia infuria, mentre ogni eroe evoca il suo potere più profondo: la magia divina di Lorelain sostiene i compagni, Aralith canta sfidando il caos, Ordak e Elibolg scatenano la furia fisica contro i nemici alati.
Prima che il drago venga abbattuto, una potente folgore lascia Lorelain elettrizzata e quasi priva di vita, mentre il pavimento stesso sembra tremare sotto la furia di un conflitto senza tregua. La quiete ritrovata è solo un breve respiro, poiché l’eco dei passi delle creature infuocate e dei cani infernali si avvicina, presagio di un nuovo orrore.
Il gruppo giunge in una stanza deserta, dove una statua dal volto suino si erge minacciosa. Elibolg, ignaro del rispetto che merita quel luogo, si scaglia contro la figura, ma la statua si anima, rivelando la sua natura di demone e scatenando la sua ira su di loro. Dopo una lotta serrata, la creatura cade, e Lorelain cura le ferite di coloro che hanno sfidato la sua furia.
Più avanti, nella penombra di un’antica sala, i nostri eroi scoprono il leggendario filatterio di Arcturia. Ignari del suo potere e del modo per distruggerlo, se ne impadroniscono come fosse un bottino qualsiasi, un segno di ardimento e forse di imprudenza. Intanto, Lorelain calpesta una piastrella maledetta e si trasforma in un elementale di fuoco, riversando fiamme sui compagni; solo la forza bruta e la determinazione di Elibolg riescono a spezzare quell’incantesimo devastante.
Proseguendo senza tregua, il gruppo si imbatte in stanze blindate e celle abbandonate. Tra ingranaggi e leve, dimostrano abilità artigianali, riparando antichi meccanismi che aprono le vie nascoste di questo luogo oscuro. Aralith, colpita da un incantesimo, si trasforma in una chimera, ma è nuovamente riportata alla realtà dalla spietata mancanza di clemenza di Elibolg.
Davanti a una statua decrepita, una bacchetta magica indica la via, mentre Kenan, con forza di volontà, resiste a un’altra ondata di mutazioni. La statua di Halaster, immobile e silente, regala altre chiavi, aprendo l’accesso a nuove sfide.
I nostri eroi si trovano infine nel cuore pulsante della fucina, dove il gigante del fuoco li attende. Il combattimento si scatena con una furia disumana, mentre hobgoblin caricano senza sosta, e le forze si intrecciano in un turbinio di acciaio e magia. Ordak si trasforma in una creatura di pura forza, mentre Lorelain richiama spiriti ancestrali per proteggere i compagni.
Sebbene affaticati e feriti, dopo un confronto titanico riescono a sconfiggere ogni nemico. Il fetore del metallo fuso e dei giganti caduti impregna l’aria, ma gli eroi avanzano, trovando antiche chiavi e aprendo porte verso misteriosi portali di cristallo.
Con le ultime chiavi inserite e il conto alla rovescia esploso senza danni, i nostri eroi aprono il varco verso la libertà di questo livello. Le colonne dei mille occhi si aprono come un portale verso nuove avventure, mentre loro, segnati da battaglie e trasformazioni, si preparano ad affrontare il prossimo livello del dungeon, consapevoli che il Dominio di Arcturia ha lasciato su di loro una traccia indelebile, fatta di ferro, fuoco e sangue.
Dalle fiamme incandescenti ai misteri più oscuri, gli eroi hanno affrontato il dominio di Arcturia con coraggio indomito. Tra giganti, draghi, statue viventi e magie trasformanti, hanno raccolto chiavi e segreti che spalancano le porte verso il futuro. Ora, pronti ma segnati, si preparano ad immergersi nelle sfide ancora più oscure del livello successivo.