Il dodicesimo livello di Sottomonte è un dedalo di caverne contorte e corridoi oscuri, pervasi da una nebbia bassa e persistente che riduce la visibilità e distorce i suoni.
Il livello è dominato dal culto di Baphomet, il Re Cornuto, con orde di minotauri e rituali sanguinari dedicati al loro signore abissale. In alcune aree, i drow della Casata Freth esercitano la loro influenza attraverso avamposti fortificati e complotti oscuri.
L’intera regione è permeata dalla follia di Halaster, che si manifesta in illusioni disturbanti e fenomeni inspiegabili.
Un antico portale difeso da statue ossee rappresenta l’uscita verso i livelli più profondi, ma raggiungerlo significa affrontare forze demoniache, pattuglie drow e minacce non morte in un ambiente ostile e imprevedibile.
Le caverne del Labirinto accolsero gli eroi con un silenzio innaturale e un velo di nebbia spettrale che saliva fino al collo di Lorelain, avvolgendo ogni suono e riflettendo strane luci tremolanti.
Nelle cavità più profonde, volti evanescenti presero forma nella foschia, richiamando memorie e provocando timori: fra essi, lo stesso Gniomio apparve per un istante, solo per svanire come un crudele presagio.
Un fuoco fatuo fluttuava poco più avanti, invitandoli con movimenti irregolari. Diffidenti, gli eroi scelsero di non seguirlo subito e avanzarono fino a una radura delimitata da tre pilastri colossali, coperti da pitture crude: minotauri giganteschi, dipinti con sangue ancora fresco.
Quando Lorelain superò la linea sacra dei pilastri, gli occhi delle effigi si accesero di una luce maligna e la colpirono con un potere che solo la sua forza di volontà riuscì a respingere. Kenan, vedendo il pericolo, tentò di distruggere i pilastri, ma fu Aralith, più attento ai dettagli architettonici che alla rabbia divina, a scoprire un passaggio sicuro dietro le colonne.
Avanzando ancora, il gruppo trovò un antico altare colmo di frattaglie e di sangue rappreso, davanti al quale un culto di minotauri stava officiando un rito di adorazione a Baphomet, il Re Cornuto. Il tempo per la discrezione era terminato: Kenan scagliò un ordigno al centro del rito, e la caverna si riempì del fragore di uno scontro senza pietà.
L’orda di minotauri rispose con furia. Lorelain venne colpita gravemente, quasi abbattuta, ma i compagni serrarono le fila. Elibolg, posseduto da una furia guerriera, falciò nemici con la sua ascia, mentre Ordak e Aralith colmavano la caverna di incanti e lame. Kenan, oscuro e metodico, spezzava anime e le sigillava nei suoi patti.
Quando l’ultimo toro umanoide cadde, il silenzio del Labirinto si fece quasi solenne. Sul sacrario profanato, simboli antichi di Baphomet pulsavano ancora di energia, e l’aria era satura dell’odore del sangue e della follia primordiale che permeava quel luogo.
Più avanti, il labirinto conduceva a una caverna colma di impalcature simili a ragnatele, sorvegliata da una creatura corvina gigantesca che, stranamente, non attaccò. Superato il pericolo, gli avventurieri raggiunsero una fortezza drow. Qui la Casata Freth, dominata da una matrona gravida e arrogante, impose la propria autorità: li minacciò, li disarmò, ma non li ridusse in schiavitù, lasciandoli liberi per ragioni solo a lei note.
Un drow guerriero offrì allora un patto: aiutare a vincolare un demone evocato in cambio del passaggio al piano successivo. Gli eroi, privi delle proprie armi e circondati da nemici, accettarono.
Nel cuore del Labirinto, fra colonne di quarzo e un organo di marmo nero, il rituale di evocazione ebbe inizio.
Il demone emerse, immenso e furioso, e il compito di “intrattenerlo” si trasformò in una lotta disperata: l’arma di Kenan bruciò come un raggio di pura potenza, Lorelain implorò la grazia divina per mantenere in vita i compagni, ed Elibolg riversò tutta la propria forza brutale sulla creatura.
Ma il vincolo fallì: il demone rideva e si dissolveva nel nulla, lasciando la caverna tremante.
Fu allora che Halaster in persona apparve, la sua presenza distorcendo la realtà stessa.
Il Mago Folle scagliò parole di scherno e minacce, solo per scomparire subito dopo, lasciando dietro di sé un senso di inquietudine primordiale.
Un’ondata di drow armati irruppe nella caverna. I nostri eroi fuggirono attraverso il cimitero dei minotauri scheletrici, abbattendo le guardie non morte con colpi rapidi e disperati.
Un portale sorvegliato da statue ossee attendeva. Aralith lo attivò per primo, venendo teletrasportata altrove, seguita da Kenan e poi dal resto del gruppo.
Così si concluse la loro prova nel Labirinto del Re Cornuto, lasciando dietro di sé un sentiero di sangue, fuoco e antiche maledizioni.
Il Labirinto rimase dietro di loro, ma l’eco dei riti demoniaci e della risata del Mago Folle li seguirono, presagio di sfide ancora più oscure.
Il sangue versato e il fallimento del vincolo demoniaco avrebbero avuto conseguenze, ma per ora la priorità era sopravvivere al viaggio verso le profondità ancora più pericolose di Sottomonte.