Gli avventurieri sono uniti da un richiamo oscuro e inspiegabile.
Visioni di un vuoto infinito, di tentacoli invisibili e di voci antiche che parlano di vita e morte li spingono verso il Portale Spalancato e il suo pozzo leggendario, segnando l’inizio di un viaggio irreversibile dove il confine tra realtà e sogno si spezza per sempre.
Waterdeep, la Città degli Splendori.
Una città dove ogni strada nasconde un segreto, dove ogni volto cela una storia, dove migliaia di anime convergono spinte dai più diversi desideri: la ricerca di fortuna, l’anelito di riscatto, la fuga da un passato che non concede tregua, o semplicemente la volontà di perdersi nell’anonimato della più grande metropoli della Costa della Spada.
Eppure, fra tutti i luoghi di questa immensa città, ce n’è uno che cattura l’immaginazione e divora i pensieri di chiunque vi ponga piede: la locanda del Portale Spalancato.
Nel cuore della sua sala principale si apre un antico pozzo, un abisso che discende nelle viscere della terra, verso un labirinto leggendario di cui si sussurrano meraviglie senza pari e orrori indicibili: il Sottomonte, la dimora del misterioso e insondabile Mago Folle.
Di esso si narrano storie contrastanti: stanze colme d’oro, reliquie perdute da ere dimenticate, poteri al di là della comprensione mortale… ma anche la follia che corrompe, la morte che attende dietro ogni angolo, e la risata beffarda di Halaster, il suo oscuro signore.
Più si ascoltano queste voci, più il pensiero di discendere laggiù si radica nella mente, insinuandosi piano come un veleno dolce: prima è curiosità, poi desiderio, infine ossessione.
Si sa che è pericoloso, si sa che quasi nessuno ne è mai tornato, eppure il richiamo dell’ignoto è irresistibile, un canto antico che non può essere ignorato.
Apri gli occhi e ti ritrovi sospeso nel vuoto.
Tutto intorno regna l’oscurità più totale, un’oscurità densa e soffocante, tanto concreta da sembrare materia viva.
Il silenzio è assoluto, ma opprimente, come se il mondo intero trattiene il respiro insieme a te. Sopra di te, lontana e fioca, una luce vaga, come filtrata dall’acqua di un mare senza fondo.
Cerchi di inspirare, ma nei polmoni non entra aria, soltanto il gelo del panico.
Agiti le braccia, ti spingi verso quella luce con movimenti disperati, ma improvvisamente qualcosa ti afferra la gamba e ti trascina verso il basso. Ti dimeni, riesci a liberarti, ma altre forme invisibili si stringono intorno al tuo corpo, decine di tentacoli senza volto che ti avvolgono, ti immobilizzano e ti trascinano verso un abisso senza fine.
La luce sopra di te si allontana, il petto brucia per la mancanza d’aria, e il cuore martella furioso come un tamburo di guerra.
Le forze ti abbandonano, la mente svanisce, e stai per cedere quando una luce accecante esplode attorno a te, annientando ogni ombra.
Una voce antica, potente e aliena, echeggia dentro la tua mente, pronunciando parole incomprensibili eppure chiare come fossero scolpite nel tuo spirito:
«La vita è un sogno, la morte è il risveglio.»
Poi, di nuovo buio. Silenzio.
Apri gli occhi una seconda volta, con il respiro spezzato e il cuore che martella nel petto. L’aria riempie di nuovo i polmoni, ma l’ambiente è cambiato: davanti a te si aprono corridoi infiniti, scolpiti nella roccia e avvolti dal silenzio eterno del mondo sotterraneo. Le stesse pietre sembrano sussurrare segreti, come se assistessero al tuo arrivo da secoli immemorabili.
Cinque figure, estranee l’una all’altra, hanno involontariamente risposto a questo oscuro appello:
Edvige, guerriera temprata dalla guerra e dall’orgoglio, porta negli occhi la certezza di chi ha conosciuto il dolore ma ha scelto di non piegarsi mai.
Mandos, tiefling segnato dal sangue e dalle ombre, le cui mani veloci e lo sguardo affamato tradiscono un’ambizione che brucia come fiamma instancabile.
Gniomio, incantatore dal sorriso beffardo, capace di piegare la realtà al suo volere con un gesto e un pensiero, ridendo in faccia al pericolo come a un vecchio amico.
Nerravan, spirito inquieto, un’anima di tempesta che rifiuta i legami e la quiete, eppure calamita l’attenzione di chiunque lo incroci.
Lorelain, guida spirituale e guaritrice, che porta luce e fede persino laddove il buio regna sovrano e sembra eterno.
E nella discesa nell’abisso un’unica certezza li accompagna: forse, da questo luogo, non faranno mai più ritorno.