Gli eroi di questa avventura non sono campioni già affermati, ma avventurieri inesperti in cerca del proprio destino. Ognuno porta con sé fragili speranze, paure e sogni ancora da realizzare. Uniti più dal caso che dalla volontà, dovranno affrontare prove più grandi di loro, imparando a fidarsi l’uno dell’altro mentre scoprono chi sono davvero.
Le loro storie iniziano tra i sentieri polverosi di Phandalin, ma li condurranno verso segreti e orrori che nessun novizio potrebbe immaginare.
Nato come Tharivol Elandril, erede di una nobile casata elfica, visse tra fasti e cerimonie, prigioniero delle aspettative familiari. La madre morì presto, la sorella fu data in sposa a un re lontano, e il padre restò l’unico legame. Ma il giovane cercava la libertà nei tetti, nei vicoli e nei segreti che la corte non gli avrebbe mai concesso.
Fu lì che incontrò la Gilda delle Ombre, dove trovò riconoscimento e un nuovo nome: Adan. Divenne lama al servizio di padroni senza volto, vivendo di assassinii e intrighi. La sua fedeltà lo portò a un incarico supremo: eliminare un uomo potente. Solo quando la lama già affondava scoprì il volto del bersaglio: suo padre. Negli occhi del morente c’erano soltanto dolore e un sussurro che lo marchiò per sempre:
«Figlio… puoi essere meglio di così.»
Consacrato dalla Gilda come fratello di sangue, Adan scelse invece la fuga. Non poteva più tornare Tharivol, né poteva restare l’assassino Adan. Da allora vive come un uomo senza patria, cercando redenzione.
Oggi usa le abilità che un tempo lo resero temuto per proteggere chi non può difendersi, smascherare reti criminali e abbattere tiranni. Non potrà mai liberarsi del peso del pugnale che lo accompagna, ma può scegliere che la sua ombra diventi riparo anziché minaccia.
Nato e cresciuto nei vicoli di Neverwinter, Aisen imparò l’arte dell’inganno dai suoi genitori adottivi, due truffatori scaltri e privi di scrupoli. Tra imbrogli e colpi di fortuna, costruì una reputazione nell’ombra: vendeva ciò che non gli apparteneva, persino intere case, e spariva prima che qualcuno potesse smascherarlo. Ci sono città in cui il suo nome non può essere pronunciato senza che qualcuno si ricordi della frode subita.
Ma la sua avidità lo spinse troppo oltre. In un colpo che sembrava semplice, Aisen tentò di raggirare la persona sbagliata. O almeno così credette. In realtà non era un uomo, ma qualcosa di infinitamente più oscuro. Senza rendersene conto, firmò un contratto in lingua Infernale: solo allora capì che la trappola si era chiusa e che il prezzo era la sua stessa anima.
Da quel giorno, poteri alieni serpeggiano dentro di lui, manifestazioni di un patrono ignoto che Aisen non comprende e non vuole servire. Ogni volta che attinge a quella magia, sente le catene stringersi un po’ di più.
Alla ricerca di monete facili e di un diversivo che lo allontani dai fantasmi del passato, ha accettato un incarico semplice: scortare un carro di merci verso un villaggio a sud. Non immagina ancora che quella strada lo condurrà a incrociare un destino fatto di oscurità, segreti e potere innominabile.
Discendente di un’antica stirpe dragonide, crebbe tra i corridoi dorati del privilegio nobiliare, dove imparò presto che il comando è tanto un dono quanto un fardello. L’educazione ricevuta lo rese colto e disciplinato, ma fu il richiamo della cavalleria a segnarne il destino: la difesa dei deboli, l’onore senza compromessi, la lotta instancabile contro l’ingiustizia.
Il suo cammino lo condusse al mistico Ordine dell’Unicorno, confraternita cavalleresca che fonde nobiltà e salvaguardia della speranza. I suoi membri si considerano campioni di purezza e luce, difensori dei luoghi sacri e di chi non ha voce. Le leggende narrano che la loro forza nasca dal legame spirituale con l’Unicorno, creatura immortale simbolo di innocenza e rinnovamento. Come cavaliere, il dragonide giurò fedeltà non solo al proprio casato, ma anche all’ideale che la bellezza e la speranza vadano difese con la stessa tenacia con cui si difende una città.
Fu durante una campagna militare che la sua vera vocazione emerse. Vide boschi anneriti dal fuoco, sorgenti avvelenate, campi ridotti in cenere: lì comprese che l’Unicorno lo aveva scelto non solo per proteggere vite, ma per preservare ciò che rende il mondo degno di essere vissuto.
Quando intraprese definitivamente la via del paladino, la sua scelta fu inevitabile: il Giuramento degli Antichi, erede di tradizioni che risalgono all’alba dei tempi, simbolo di resilienza eterna e di una promessa che nessuna oscurità potrà mai soffocare.
Nanno è un nano delle montagne cresciuto tra pascoli alpini e animali, lontano da tragedie o drammi epici. Nessun orco ha bruciato il suo villaggio, nessun drago ha ucciso la sua famiglia: la sua infanzia è stata segnata solo dal lavoro e dalla tranquillità, con un’educazione semplice e una vita pacifica.
L’unica vera ombra nella sua esistenza sono gli elfi. Complice l’invidia, o forse le storie tramandate dai vecchi, Nanno li considera “alti, brutti e puzzolenti”. Negli anni questa avversione è diventata una frustrazione profonda, un pungolo che lo spinge a dimostrare il proprio valore.
All’età di 50 anni si unì alla milizia locale, un gruppo improvvisato di guardiani del villaggio. Qui imparò a maneggiare l’ascia e lo scudo, all’inizio solo per difendersi da capre aggressive e scaramucce occasionali, ma con una dedizione che presto affinò in vere abilità marziali.
La rabbia repressa, però, non poteva restare compressa a lungo. Contro i desideri della sua famiglia, lasciò i pascoli e partì verso Neverwinter, deciso a unirsi al Guanto d’Arme per affinare le proprie doti e dimostrare di poter rivaleggiare con gli elfi.
Il suo obiettivo è chiaro: trasformare Nanno, il guerriero del caseificio, in un eroe degno di rispetto. Perché un nano cresciuto tra latte e formaggio può diventare un guerriero formidabile, e forse persino più valoroso degli stessi elfi che tanto disprezza.
Vesper Sindra nacque nella media nobiltà di Baldur’s Gate, in una famiglia nota per il commercio di gioielli. Una vita di agi e studio la attendeva, finché la tragedia non infranse ogni certezza. Una notte, i Sindra furono trovati tutti assassinati nel loro palazzo. Nessun colpevole, nessun movente, solo silenzio e sangue.
La stessa notte, lontano dalla città, dove studiava arti arcane sotto la guida del suo mentore Nyx, un commando di assassini li raggiunse. Vesper riuscì a fuggire, ma non seppe mai quale destino fosse toccato al suo maestro.
Da allora, vive in fuga. Cambiò cognome per confondersi, ma non rinnegò mai del tutto la sua identità. Accetta lavori saltuari, si nasconde in bella vista, mantenendo un basso profilo per sopravvivere. Eppure, dietro ogni gesto, ogni viaggio, ogni incarico, resta il suo unico vero scopo: scoprire chi si cela dietro la strage della sua famiglia.
Ogni incantesimo che studia, ogni persona che incontra, ogni rischio che corre è parte di una ricerca più grande. Nonostante il peso dei segreti e l’ombra della paura, Vesper continua a camminare, decisa a portare alla luce la verità.