Il sergente Saeth Cromley, ora nella Milizia Cittadina, riceve una convocazione del tutto inusuale: nessun sigillo, nessun ordine ufficiale, solo un invito personale di Vajra Safahr.
Nei sotterranei della Torre del Bastone Nero, i veterani della Forza Grigia si ritrovano dopo settimane di silenzio.
Vajra introduce un nuovo alleato e svela il vero scopo: una minaccia che riguarda tutto il Faerûn, non solo Waterdeep.
Nasce così un nuovo patto, un giuramento silenzioso: proteggere il mondo e non soltanto la Città degli Splendori.
Vajra guida il gruppo nei livelli più profondi della torre, tra rune pulsanti e rituali complessi.
Grazie ai nomi dei tre demoni, la squadra interroga antiche entità che non offrono risposte, ma prezzi da pagare: ricordi, emozioni, giuramenti.
Le visioni finali mostrano un mare di fiamme, un drago dorato incatenato e un trono di cenere.
Un presagio chiaro: il Faerûn brucerà.
Conclusi i rituali oscuri, Vajra ne avvia uno di pura luce.
Da un cerchio di oro e cristallo, la sua ombra prende forma e diventa Meera, una giovane donna creata dalla sua stessa essenza.
Non un simulacro, ma una scelta consapevole: un’alleata nata dal sacrificio, simbolo di ciò che resta giusto e puro nel mondo.
Meera rappresenta una nuova speranza e una nuova responsabilità per il gruppo.
La squadra giunge a Loch Wynnis pronta a infiltrarsi a Palazzo Palisét, ma trova il villaggio nel caos.
La folla, spaventata, accusa gli stranieri di una maledizione, mentre la sceriffa Rei Paceran tenta di mantenere l’ordine.
Nel bosco gli avventurieri incontrano Gwish, un essere distorto che trattiene una forza maligna in cambio di un neonato a ogni stagione.
La scelta morale è lacerante, ma il portale fatato sta per aprirsi: la missione non può attendere.
Al tramonto, la superficie di Loch Wynnis si apre rivelando un portale iridescente.
Il gruppo attraversa la soglia e giunge nella Selva Fatata, accolto dalla magnificenza di Palazzo Palisét, colmo di musica, colori e illusioni.
Gli avventurieri si mescolano tra gli ospiti, mantenendo la copertura mentre cercano indizi e anomalie.
L’atmosfera fatata nasconde qualcosa di profondamente stonato.
La padrona di casa, Zorhanna, appare distante, quasi venerata, come parte di una messa in scena.
Nelle stanze superiori il gruppo incontra Eliphas Adulare, che rivela la verità: Zorhanna non è più lei.
Una forzatura oscura la manipola, e solo il Frammento Solitario può svelare cosa stia realmente accadendo.
La missione cambia: trovare il frammento significa forse salvare la donna… o evitare un disastro.
All’improvviso, una stasi temporale congela l’intero palazzo: musica, ospiti, servitori… tutto immobile.
Solo una congrega di megere e pochi misteriosi individui sembrano immuni e svaniscono nei corridoi.
Nel seminterrato, un portale oscuro mostra per un istante la vera Zorhanna imprigionata in un altro luogo.
Tentando di sottrarre il gioiello, un membro del gruppo viene risucchiato nel semipiano, mentre il caveau risulta inspiegabilmente vuoto.
Nel semipiano artificiale, due avventurieri ritrovano Zorhanna imprigionata accanto a un’entità aberrante del Reame Remoto.
Durante la sua trance, l’entità distorce la realtà: cloni di Zorhanna, realtà sovrapposte, anatemi illusori.
La creatura tenta di spezzare la loro sanità mentale.
Fuori, il resto del gruppo tenta invano di interagire con il gioiello mentre il tempo è ancora bloccato.
Quando Zorhanna termina l’incantesimo, rivela il suo timore: liberarli potrebbe liberare anche la creatura imprigionata.
Lo spostamento planare riesce: i tre ricompaiono nella sala da ballo proprio mentre la stasi svanisce.
Ma qualcosa incombe sui cieli della Selva Fatata: la luna si deforma e si trasforma in un immenso occhio rettiliano.
Un’ombra colossale si allontana oltre il palazzo, segno che l’entità aberrante è fuggita.
Qualcosa di antico e terribile ora vaga libero.
Con Palazzo Palisét scosso e Loch Wynnis ancora da sistemare, il gruppo deve riportare l’ordine prima del ritorno.
La loro missione sembra però aver avuto un effetto inatteso: al rientro nel villaggio, gli avventurieri percepiscono che la malefica influenza che gravava sul luogo è svanita.
Il bosco tace, ma non in modo minaccioso — semplicemente… è tornato normale.
Come promesso, il mostro della foresta sembra aver mantenuto il patto: è scomparso senza lasciare traccia, e l’ombra che infestava la zona non si percepisce più.
Tra case di legno e luci tremolanti, la gente di Loch Wynnis ricomincia a respirare, e si intravede già ciò che verrà: quel piccolo villaggio tornerà a fiorire.
Il ruolo degli avventurieri è cambiato: non più agenti di una città, ma difensori di un intero mondo minacciato.
Il patto è stato rinnovato. L’entità è libera. E ciò che è iniziato nella Selva Fatata è solo l’inizio.
è la parola d'ordine