Nei bastioni della Torre del Bastone Nero, Vajra convoca una figura che raramente discende nei luoghi dei mortali: Aurinax, il guardiano del Caveau Aureo.
La sua presenza è un richiamo all’antico ordine che vigila sull’equilibrio del mondo. E quando un drago d’oro siede al tavolo di un consiglio di guerra, significa che le minacce non riguardano più solo Waterdeep.
Al ritorno da Palazzo Palisét, gli avventurieri trovano una Waterdeep trasformata.
Un vascello celestiale sovrasta la città come un tempio sospeso, e da quando è apparso la notte non è più tornata.
Una luce d’alba perenne scandisce ogni ora, spezza le ombre e altera la magia stessa del mondo.
Gli emissari angelici non chiedono nulla.
Pronunciano soltanto:
«Finché la Luce non comprenderà, la Luce giudicherà.»
E osservano, in silenzio.
Nelle sale protette del Bastone Nero, gli avventurieri raccontano ciò che hanno scoperto nella Selva Fatata:
il frammento sottratto a Zorhanna conteneva un’entità aberrante sconosciuta, ora libera nel mondo.
La coincidenza con il presidio angelico è inquietante.
I piani si stanno muovendo, e non più in silenzio.
Ma l’urgenza più immediata è un’altra:
il Libro delle Fosche Tenebre è stato rintracciato nel sottosuolo, conteso da due potenze primordiali — una creatura elementale e un drago rosso antico.
Vajra riunisce il consiglio nelle sale profonde del Bastone Nero.
Attorno al tavolo siedono:
Aurinax, drago d’oro e custode del Caveau
i comandanti del Commando d’Assalto
Remi Tramontempo, warlock il cui patrono era l'entità elementale-obiettivo
gli avventurieri, ormai coinvolti in forze che superano il dominio di Waterdeep
Il piano è semplice:
il Commando affronterà la tana del Drago Rosso
gli avventurieri si infiltreranno nella fortezza dell’entità elementale
I due assalti avverranno allo stesso tempo: sarà gloria… o morte.
Quella notte, quando la città dorme sotto l’alba eterna, gli avventurieri non trovano pace.
Una presenza li raggiunge nei sogni: un fruscio di seta, un bagliore di luna, un sorriso che non appartiene al mondo mortale.
Zybilna, la Regina Fatata, appare circondata da veli iridescenti.
La sua voce, dolce e ineluttabile, ricorda il primo patto:
«Io vi ho sottratti al destino quando mi avete chiamata.
Ora esigo il mio tributo.»
Poi il comando, cristallo che si spezza nell’aria:
«Il Libro delle Fosche Tenebre va recuperato.
Anche a costo della vostra vita.»
Non è un invito.
È la chiamata di un patto fatato che non ammette rifiuti.
L’alba che non tramonta illumina i preparativi.
Guidati da Remi, gli avventurieri attraversano varchi instabili e sigilli erranti che conducono nei livelli nascosti del sottosuolo, dove la fortezza elementale attende come un cuore incandescente.
Il loro passo è scandito dall’assalto che si svolge in superficie:
se il ritmo si rompe, entrambe le missioni sono perdute.
Mentre il gruppo scende nelle profondità della terra, il Commando d’Assalto affronta l’altro fronte della guerra.
La tana del drago rosso erutta fiamme e detriti quando le prime linee avanzano sulle creste roventi.
L’antica creatura emerge dal magma con un ruggito che scuote la montagna: uno scontro tra volontà opposte, tra orgoglio millenario e sacrificio mortale.
Sotto questa tempesta di fuoco e cenere, le forze alleate resistono, aprono un varco e costringono la bestia a cedere terreno.
Il loro assalto è il battito sincronizzato con la discesa dei compagni:
ogni colpo, ogni arretramento, ogni respiro prepara l’altro fronte alla sua parte di destino.