A Phandalin, gli avventurieri scoprono una comunità segnata da paure e intrighi. Le strade polverose nascondono tensioni tra la gente e l’ombra dei Marchi Rossi, che impongono la loro legge. Tra alleati inattesi, segreti sepolti e promesse di ricchezze legate alla Caverna dell’Onda Tonante, il gruppo deve scegliere se difendere il villaggio o inseguire il proprio destino.
Dopo giorni di viaggio e sangue versato, gli avventurieri giungono finalmente a Phandalin, un borgo di frontiera sorto sulle rovine di un antico insediamento nanico. Le colline tranquille e le case in legno celano un clima di oppressione: i Marchi Rossi, una banda di fuorilegge dal mantello cremisi, governano il villaggio con la paura e il ricatto.
Ogni abitante abbassa lo sguardo, e il nome del loro capo — Bastone di Vetro — serpeggia nei sussurri come una maledizione. La libertà di Phandalin attende solo una scintilla di coraggio per riaccendersi.
Alla Locanda Collepietra, il gruppo trova rifugio e volti amici. Sildar Fortinverno, ristabilito dalle ferite, li mette in guardia: il mago Iarno Albrek, suo compagno nell’Alleanza dei Lord, è svanito proprio in quella zona.
Tra le strade polverose del villaggio, gli eroi incontrano Linene Ventogrigio, che invoca la loro forza contro i Marchi Rossi, e Daran Edermath, un vecchio avventuriero che parla del maniero Tresendar, la roccaforte della banda.
La misteriosa Halia Millespine propone invece un patto ambiguo: eliminare Bastone di Vetro in cambio di una ricompensa. Infine, Qelline Alnifoglia e il giovane Carp rivelano l’esistenza di un passaggio segreto nel bosco che conduce ai sotterranei del maniero.
Guidati da un senso di giustizia e da un coraggio forse incosciente, gli avventurieri si addentrano nel passaggio nascosto che li conduce sotto le rovine del maniero. Là, tra mura umide e cripte dimenticate, affrontano bande di Marchi Rossi in agguato e si scontrano con scheletri rianimati a guardia della cripta dei Tresendar, silenziosi custodi di un’eredità spezzata.
Ogni corridoio è un passo verso il pericolo: il crepitio delle torce, il clangore delle spade, le grida che si perdono nell’eco delle tombe. Nel cuore del sotterraneo si cela anche Ssarnak, un nothic dagli occhi abissali che si nutre di segreti. Dopo una lotta estenuante, il mostro cade e con lui la paura che avvolge il luogo.
Tra le celle, gli avventurieri liberano Mirna Dendrar e i suoi figli, superstiti delle atrocità commesse dai Marchi Rossi.
Nello studio del Bastone di Vetro, tra calamai rovesciati e mappe ingiallite, gli eroi trovano un diario in nanico: racconta di una forgia perduta, una fonte di potere nascosta nelle montagne, dove un tempo venivano forgiate armi straordinarie.
E lì, finalmente, la verità si svela: Bastone di Vetro è Iarno Albrek, il mago scomparso e traditore dell’Alleanza dei Lord, divenuto tiranno nel cuore della frontiera.
Con la sua caduta, Phandalin è libera, e la speranza torna a fiorire tra le sue vie. Ma l’eco di quella forgia dimenticata risuona ancora sotto la pietra, promettendo nuove prove e oscuri destini.
Il giorno successivo, la notizia della spedizione al maniero si diffonde in fretta. Entro mattina, tutta Phandalin sa che un gruppo di avventurieri appena giunto in città ha osato sfidare i Marchi Rossi e posto fine alla loro tirannia.
Le porte si riaprono, i sorrisi tornano timidi ma sinceri. Dove prima regnavano paura e silenzio, ora si sente solo un nome sussurrato con rispetto: gli eroi del Maniero Tresendar.
La riconoscenza degli abitanti è unanime, e con essa nascono nuove alleanze.
Sildar Fortinverno, impressionato dal loro coraggio, offre il proprio sostegno e promette di finanziare le future imprese, confidando che gli eroi possano scoprire il destino di Gundren Scovaroccia e della caverna perduta dell'Onda Tonante.
Daran Edermath, vecchio guerriero dell’Ordine del Guanto, li invita a unirsi alla sua causa e a vigilare contro le minacce che ancora serpeggiano nella regione.
All’Emporio dello Scudo del Leone, Linene Ventogrigio propone forniture e sconti per chi protegge il villaggio, mentre Qelline Alnifoglia li accoglie come amici di famiglia, offrendo un rifugio sicuro.
Perfino Halia Millespine, con il suo sorriso enigmatico, si fa avanti: suggerisce di mantenere il controllo sui resti del potere dei Marchi Rossi, insinuando che in mani più “affidabili”, Phandalin potrebbe prosperare davvero.
Quando il sole cala dietro le colline e la pace torna a posarsi sul villaggio, gli eroi sanno che la loro impresa non è finita.
Per la prima volta, però, non sono più soli: Phandalin ora crede in loro.